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Ti prego, rispondi – Di amore, di assenze e di silenzi

Ti prego, rispondi

Recensione

“Un romanzo grafico che diventa diario, una storia d’amore scritta, disegnata, allusa nei silenzi e compiuta nell’assenza.”

Questo è ciò che recita la quarta di copertina di “Ti prego, rispondi“, graphic novel portata in Italia da BAO Publishing e molto attesa, perlomeno dal sottoscritto, in virtù della coppia creativa, ovvero i coniugi Immonen: Kathryn alla storia, Stuart alle matite.

E ragazzi credetemi, parlare di quest’opera è veramente tosto.

Confesso con candore assoluto che uno dei motivi principali che mi ha spinto ad acquistare il presente volume è la presenza alle matite del magico Stuart, i cui disegni mi piacciono veramente troppo. Sono un fanboy di Immonen da quando lo scoprii sulle pagine del fantastico Nextwave della Marvel e da allora cerco di leggere quanto più posso se è disegnato da lui. Appurato questo, ammetto che la questione della storia di una coppia nella quale un evento non molto chiaro (?) interveniva a disturbare la pace e l’armonia portando un’inquietudine della lontananza che ahimè conosco troppo bene mi attirava non poco. Però davvero non sapevo cosa attendermi: certe questioni si risolvono solo in un modo, ovvero si compra all’istante (in anteprima a Lucca) e ci si immerge nella lettura.

La trama e la narrazione

Tutto ciò che si può raccontare di Ti prego, rispondi a livello di trama è un gigantesco spoiler, ma è anche l’asse portante di tutta la vicenda: per renderlo meno fastidioso ve lo racconto in due parole, sennò mi trovo in difficoltà perché tutto ciò che ho da dirvi necessita un accenno alla faccenda.

C’è questa coppia, Olive lei, Red lui e sembrano una coppia come molte altre, innamorati, con un cane. Qualche problemuccio personale, tipo lei che si veste di nero come lutto per la sua vita, lui che ha una incredibile paranoia per l’abbandono e che non è che sia di questa grossa socievolezza. Ma insomma, tutto procede regolare.

Nel primo capitolo, Olive parte per lavoro e va in Siberia; la paranoia di Red cresce per il fastidio di averla lontana e per la paura che lei possa lasciarlo.

A questo punto, succede qualcosa che non vi è dato sapere in questa sede. Fatto sta che nel loro amore si consuma improvvisamente uno strappo: Olive e Red non possono più sentirsi. Immaginate che gran casino succede nella mente di lui.

È difficile parlare di quest’opera, vi dicevo, perché gli Immonen qui sperimentano fortissimo. Non aspettatevi una narrazione “convenzionale”. Il non detto, le mezze frasi, i versi, gli sguardi e i colori, tutto contribuisce a creare una inquietudine, un male dentro che matura pian piano, che parla, anzi urla proprio grazie a questi silenzi e che saremo solo noi a dover interpretare. Il senso di ansia, di impotenza per qualcosa di inevitabile cresce pesante ed orribile.

Non vi posso dire che razza di groppone mi porto dentro dall’altro pomeriggio quando, in completa solitudine e silenzio, mi sono immerso nella storia di Olive e Red. E che shock il capitolo finale. È un diario, scritto in forma di libro vero e proprio da Red, nel corso delle vicende narrate nei capitoli precedenti. Sì, proprio così. Il finale forse lo avete avuto sotto gli occhi prima, eppure non è così semplice da accettare. Oppure è tutt’altro? Di certo non è un’opzione così semplice scegliere di cambiare completamente stile di narrazione proprio sul finale di una vicenda di questo genere. Ve lo dicevo che questo fumetto è sperimentale. Ed è molto probabile che ci sarà chi lo amerà e a chi non farà né caldo né fredd ; facendo un giro su internet ho scoperto che negli USA (dove è uscito l’anno scorso) ha diviso a metà l’opinione di chi lo ha letto. Di certo richiede sensibilità per un certo tipo di emozioni.

Spoiler: a me è piaciuto molto, perché ha colpito duro nel profondo dei sentimenti e delle viscere. Ma non vi sentite da meno se a voi non dice nulla, è un qualcosa di molto personale.

Il lato grafico

Torno a parlare dei disegni e dei colori per spezzare un po’ il disagio che potrei avervi creato: Stuart è un grande, ma ve l’ho già detto e secondo me qui non sbaglia nulla. Il suo stile lo adoro, adoro il suo modo di far recitare i personaggi, le inquadrature, il modo di riempire la pagina, il dettaglio impercettibile piazzato lì che ti fa scattare la lampadina. E i colori sono essi stessi parte dell’affresco narrativo, suggerendo emozioni, riempendo gli spazi bianchi lasciati dalle vignette che non ci sono, divenendo sempre più freddi man mano che “tutto” si fa più remoto. Eccezionale.

Particolare la scelta di accompagnare la parte scritta in forma di diario con delle fotografie, semplicissime ma efficaci, che conducono il lettore in qualche modo verso una disperazione sempre più accentuata.

In conclusione?

Mettetevi comodi, in silenzio, a gustarvi Ti prego, rispondi. Ogni dettaglio conta. Io l’ho riletto due volte. Un’idea me la sono fatta anche grazie ad un articolo letto su un sito di fumetti americano che sviscera quest’opera nel profondo e che mi ha fatto notare dettagli che mi tormentano da qualche giorno. Di certo, se volete davvero gustarvi questa prova autoriale dei coniugi Immonen vi troverete a leggerla più di una volta e a farvi tante domande.

Ultimo dettaglio: il libro in originale si chiama “Russian Olive to Red King“. E che significa? Io una risposta me la sono data, ma non so ancora. Aiuto.


Nerdando in breve

Una vicenda d’amore e di lontananza in qualche modo disturbante, narrata in modo non convenzionale da una favolosa coppia di autori. Parole dette e non dette, dettagli, colori contribuiscono tutti insieme ad una storia che sa attanagliare l’animo di chi ha la giusta sensibilità.

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