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Soul Axiom – L’umanità virtuale

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Ultimamente, per svariati motivi, mi sono trovato di fronte una grande quantità di titoli, non solo videoludici, che trattavano il futuristico argomento del transumanesimo sotto varie declinazioni. Soul Axiom, di Wales Interactive, ci parla di una delle estreme situazioni che questo pensiero auspica: un mind uploading di massa, ovvero l’intera società umana che, per raggiungere l’immortalità, immette la coscienza di ogni individuo in un sistema informatico nel quale possano vivere in eterno.
Questa particolare situazione ci viene raccontata tramite una meccanica di esplorazione e risoluzione di puzzle in prima persona, che risulterà soprattutto un espediente per rendere interattivo e stimolante il viaggio all’interno di Elysia, la città virtuale nella quale ci ritroveremo.

Man mano che si prosegue, saremo all’interno di interpretazioni dei nostri ricordi, rielaborati dai sistemi informatici in cui ci troveremo. La trama vi porterà a scoprire i segreti e le problematiche all’interno di Elyisia, e di come si svolge la “vita” al suo interno, ma non ve ne parlerò ulteriormente dato che forse ho già rivelato troppo di una storia che è bello scoprire da soli. In ogni caso, non vi verrà spiegato subito tutto: all’inizio del gioco, ci ritroveremo infatti a bordo di una nave pirata volante con vele laser, che dopo poco precipiterà, colpita da una gigantesca figura alata, schiantandosi in un deserto di cactus al neon proprio vicino ad un inquietante stazione di servizio dove troveremo dei chopper volanti abbandonati e dove avverranno strani fenomeni riguardanti fulmini, strani cubi e bottiglie di whiskey.

E questi, sono i primi 5 minuti di gioco. Mica male eh? E non ero sotto gli effetti di acidi!

Come avrete certamente capito, Soul Axiom si affida molto ad elementi onirici e surreali, ambientando l’azione in zone varie e ben caratterizzate che, condite con le giuste atmosfere musicali, riescono nell’intento di comunicare un certo senso di inquietudine, adatto alla storia distopica che viene raccontata, che ricorda un po’ 1984, un po’ Strange Days, ma nonostante certi richiami, la trama non fa fatica a camminare da sola.

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Ma Soul Axiom non si limita ad essere solo un semplice “walking simulator”, e l’interazione con il mondo è ben pensata e sviluppata basandosi su dei poteri che le nostre mani otterranno con il proseguire della storia. Per farvi capire, il primo potere che troveremo ci consentirà di “cambiare di fase” certi oggetti, ovvero di renderli solidi o attraversabili a piacimento, permettendo così varie interazioni con il mondo di gioco e con i rompicapi. I poteri, che sono in tutto 4, hanno tutti funzione di modificare tutto ciò con cui verremo a contatto, un po’ come succede in Antichamber.

Per quanto la realizzazione artistica sia intrigante ed evocativa, purtroppo Soul Axiom viene azzoppato dalla realizzazione tecnica davvero poco soddisfacente. La parte grafica è arretrata, soprattutto per quanto riguarda texture e poligoni, (mentre la parte delle animazioni convince, specialmente quella dei personaggi umani) inficiando di molto sulla resa estetica delle ambientazioni. Anche i comandi hanno qualche problemino: risultano legnosi e rendono difficile “percepire” il mondo di gioco, ma forse qui è solo questione di abitudine. Parlando di level design, a volte sembra che certe sezioni siano un poco “annacquate” e che il giocatore non sia correttamente indirizzato, ma che invece venga lasciato vagare inutilmente in ambienti un po’ troppo vuoti. Bisogna considerare che va fatto un compromesso fra libertà d’azione e corridoi, il gioco è sì riempito di segreti, ma gli elementi potevano essere un poco meglio distribuiti, per mantenere il ritmo costante.

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Però, in fondo, restando col pensiero in testa che stiamo parliamo del prodotto di un piccolo studio, posso pensare a tre lati positivi di questo titolo: primo, le ambientazioni sono ben caratterizzate ed originali, senza tanti fronzoli passiamo da un’ambientazione interessante ad un’altra, della quale vorremmo esplorare ogni angolino, e questa non è una cosa scontata. Secondo, ci sono molti riferimenti, o almeno li ho percepiti come tali. Sono ben amalgamati, evitando il trend odierno di ricorrere senza freni a citazioni pop per lo scopo di far gongolare i fan. Ad esempio, i richiami visivi e tematici a Tron e Tron Legacy (molto diversi fra loro dal punto di vista estetico) sono chiaramente presenti, ma mai troppo spudorati, direi che sono più le atmosfere in generale a fare da citazione, facendoci provare emozioni che colleghiamo ad altre opere. Per concludere, una medaglia al valore Soul Axiom se la prende per la ragguardevole durata di 20-30 ore dichiarata, che è tranquillamente raggiungibile, dato che una sola partita può arrivare a richiedere 15-20 ore, e se consideriamo la presenza di finali alternativi e dei già citati e numerosi segreti, non si fatica a raggiungere quella cifra. Ottima cosa, dato che molti titoli ultimamente faticano a raggiungere questa longevità.

Di questi tempi l’aria che si respira nel mondo videoludico odora di remastered, come abbiamo detto nel nostro podcast, e questo titolo ne ha un disperato bisogno. Purtroppo in un gioco che basa molto della sua personalità sulle atmosfere e sulle ambientazioni, la grafica deve essere quanto meno al passo con i tempi, e qui non ci siamo affatto. Soul Axiom resta un prodotto con una trama affascinante e una meccanica interessante, ma pur sempre un prodotto con le ali tarpate.

Soul Axiom è disponibile per PC e MAC OS X su Steam e per PlayStation 4, Xbox One e Wii U.


Nerdando in breve

Soul Axiom è un gioco con una longevità e una trama di tutto rispetto, ma l’accattivante stile delle ambientazioni è azzoppato dalla grafica scadente.

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