Filosonerdando

Rompere il day one, l’ultimo atto romantico

Oggi è il day one di FIFA 17.

Uno dei tanti day one dei tanti tripla A dell’anno. L’ennesimo day one.

Ma perché è così importante ‘sto benedetto day one? Perché probabilmente, sogni, aspettative, fiumi di bava spesi a guardare trailer ed anteprime confluiscono tutti qui, in quel momento in cui hai finalmente la possibilità di provare definitivamente il titolo sul quale hai fantasticato per mesi.

Pensate a qualche anno fa, quando internet non c’era: sapevamo la data di uscita di un gioco dalle riviste, che però venivano stampate ancor prima dell’uscita nelle edicole e quindi eventuali slittamenti potevamo saperli solo grazie a cocenti delusioni scaturite da infruttuose gite dal nostro spacciagiochi di fiducia.

Immaginate di tornare ad allora, e immaginate la sorpresa di sbirciare dietro al bancone la scatola con il titolo che attendete spasmodicamente che occhieggia da uno scatolone semi aperto.

La domanda è lecita: “Posso comprarne una copia?” “No, mi dispiace, le vendiamo da domani.” E tu, che già avevi fatto il tuo piano di battaglia che includeva il correre a casa, staccare i telefoni e chiuderti a nerdare fino al sopraggiungere dell’alba, cadi dalle nuvole e la delusione, l’amarissima delusione, si insinua dentro di te.

E se, invece, facendo breccia nel cuore del venditore riuscivi a farti dare la tua benedetta copia un giorno prima dei tuoi amici, di tutta la comunità, di tutti coloro nel mondo che avevano una scimmia sulla spalla troppo grossa persino per uno zoo, ti sentivi un eroe, un ribelle che era riuscito a scardinare le granitiche regole del mercato. Tu, pioniere di mondi fino ad allora sconosciuti.

Noi utenti PC questa sensazione l’abbiamo persa, forse per sempre e da un bel po’ di tempo: il preorder su Steam non sgarra di un secondo sulla data di rilascio e oggi stesso, fino allo scoccare della mezzanotte, di giocare a FIFA non se ne parlava, perché il countdown di Origin non lasciava scampo. Siamo stati riportati negli schemi, nella legalità, nell’ordine. E manco ce ne siamo resi conto, tanto sono comodi questi servizi, che ci evitano lo sbatti di continue peregrinazioni al negozio, del dover attendere l’installazione da disco.

Eppure oggi, parlando con gli altri della redazione a proposito del fatto che, proprio con FIFA 17, qualcuno avesse rotto ‘sto fatidico day one, mi sono reso conto di una cosa: gli utenti console hanno ancora la possibilità di sgarrare. Possono essere quei ribelli, che pur con tutte le connessioni, i controlli ed i network, riescono a giocare il giorno prima. A fare a pezzi il maledetto day one.

Ricordando quel capolavoro di 1984 in uno dei miei passi preferiti, mi sono reso conto che, in sé, l’atto del rompere il day one è davvero un atto incredibilmente, irripetibilmente, romantico.

To Top