Altre nerdate

Lo Chiamavano Jeeg Robot – Il NOSTRO eroe


Di solito, una volta usciti dal cinema, realizziamo un articolo con i vari membri della redazione per parlare di un film, ma questa volta non ce la faccio, non riesco ad aspettare.

Cercherò di evitare spoiler, ma dovrò parlare un po’ della trama, quindi non me ne vogliate.
Lo Chiamavano Jeeg Robot è la storia di Enzo Ceccotti, un giovane romano di Tor Bella Monaca che vive di espedienti: piccoli furti, scippi, rapine e tanti budini; durante un colpo qualcosa va storto e, mentre è inseguito dalle forze dell’ordine, subisce un incidente che cambierà la sua vita per sempre. Enzo acquisisce una forza e resistenza straordinarie, poteri che ricordano da vicino i supereroi dei fumetti americani, ma inizialmente spreca il suo dono compiendo delle imprese che non hanno nulla di eroico.
Un giorno, tornando a casa, il nostro protagonista si imbatte in Alessia, figlia di un suo conoscente morto da poco, con molti problemi mentali ed una fissazione per Jeeg Robot; la giovane è minacciata da un malvivente soprannominato Lo Zingaro, ex partecipante di Buona Domenica che non è mai riuscito ad emergere nel mondo dello spettacolo, adesso a capo di una batteria che vuole seminare il terrore nella capitale.
A questo punto inizia un percorso di redenzione per Enzo che, nonostante le capacità sovrumane, non sa provare empatia per le persone, a causa di un triste passato che lo ha costretto ad indossare una corazza, rendendolo un freddo uomo privo di sentimenti che cerca di aprirsi al mondo grazie ad Alessia.

Dopo questa infarinatura sulla storia, passiamo ai fatti.
Posso affermare, in maniera un po’ blasfema, che il 25 febbraio 2016 partirà l’anno zero del cinema italiano e Gabriele Mainetti, il regista, è il messia per quanto riguarda il Bel Paese: può guidarci verso la terra promessa, un luogo in cui non solo i cinepanettoni sono ammessi, ma nel quale sono presenti anche prodotti di qualità diretti magistralmente e recitati in maniera encomiabile.
Lo Chiamavano Jeeg Robot mi ha regalato un ventaglio di emozioni e sentimenti come nessun film italiano aveva mai fatto: curiosità, confusione, tristezza, allegria, rabbia, ansia, sorpresa, gratitudine, speranza.
Abbiamo bisogno di gente come Mainetti, non lasciamoci sfuggire questa occasione: andate tutti al cinema (e sì, ci tornerò anch’io).
Se il regista è stato strepitoso, è giusto spendere degli elogi anche per i tre protagonisti: Claudio Santamaria dimostra per l’ennesima volta che è un attore fantastico e Ilenia Pastorelli fornisce una grandissima prova; merita un discorso a parte l’ottimo Luca Marinelli, il villain, a metà tra il Joker di Heath Ledger e il Libanese di Francesco Montanari: un folle assetato di potere che, dopo una vita che non gli ha dato quello che desiderava, adesso vuole prendersi tutto con la forza.

Ribadisco il mio appello: vi prego, andate al cinema e portate tutti i vostri parenti ed amici. Riempite le sale e parlatene con chiunque: Lo Chiamavano Jeeg Robot è un capolavoro. Punto.

Nota a margine: sabato 20 febbraio, in edicola con La Gazzetta dello Sport, uscirà il fumetto di Lo Chiamavano Jeeg Robot, scritto da Roberto Recchioni, disegnato da Giorgio Pontrelli e Stefano Simeone con quattro copertine realizzate da Recchioni stesso, Giacomo Bevilacqua, Leo Ortolani e Zerocalcare.

To Top