Giochi da tavolo

Android Netrunner: metadone per Magic

Android Netrunner: come curare la dipendenza da Magic

Come il buon 90% dei visitatori di questo sito, anch’io ho avuto un passato da giocatore di Magic. È sempre difficile da ammettere ad alta voce, ma bisogna prendersi le proprie responsabilità e fare i conti col passato per vivere serenamente il presente e, magari, fare progetti futuri (come per esempio l’idea di riprendere a giocare a Magic).
In effetti non ho mai conosciuto nessuno che viva serenamente questo gioco di carte collezionabili: per molti è un’ossessione, una compulsione. Spesso lo si tiene nascosto ad amici e parenti perché inevitabilmente giudicano la quantità di capitale investito in cartoncini di carta con simbolini dorati. Però poche cose pareggiano la scarica di endorfine provata sentendo il profumo sprigionato dallo sbustare queste maledette figurine.
Insomma roba da feticisti.
Insomma roba da tossici.
Ecco Magic è a tutti gli effetti una dipendenza.
Credo sia partito da questa idea quel genio del male di Richard Garfield per creare un surrogato più economico del più famoso gioco di carte collezionabili di sempre: “Come posso circuire quei babbei che hanno smesso di giocare a Magic spillando loro altri soldi?” (segue risata malvagia).

Eccoci quindi ad Android Netrunner, un Living Card Game (LCG) dalle meccaniche molto simili a Magic, ma dall’ambientazione totalmente diversa: guerre informatiche tra ingegneri con la bandana e ingegneri elegantoni.
Il gioco è per soli due giocatori: un hacker che cercherà di attaccare con virus o hardware le difese della corporazione. La versione base potrà far scegliere tra quattro diverse corporazioni e tre diversi hacker, ognuno con diversi stili di gioco.
Ogni fazione ha diversi modi di chiudere la partita, ma tutti ruotano intorno alle carte “agenda”. Queste carte particolari saranno presenti solo nei mazzi delle corporazioni, che ne otterranno i punti solo nel caso riescano a completarne lo sviluppo prima che vengano rivelate. Mentre il compito degli hacker sarà quello di scovare le carte agenda bypassando tutte le difese poste dalla corporazione. Quindi la partita termina quando uno dei due giocatori totalizza 7 punti, oppure quando uno riesce a fare un danno all’altro nel momento in cui è senza carte in mano.
Quindi il gioco è asimmetrico, solo un giocatore avrà la possibilità di attaccare (con una “run”) mentre all’altro spetterà il compito di difendersi piazzando barriere più o meno forti o bluffando.
La principale differenza rispetto a Magic, e la più interessante, è proprio il bluff. La corporazione infatti dispone di carte trappola che possono essere giocate coperte come se fossero delle carte agenda, ma nel momento in cui subiscono una run si ritorceranno contro l’hacker che ne subirà i particolari effetti.
L’hacker nella fase di run decide se attaccare la mano, il mazzo o appunto una carta coperta giocata dalla corporazione e, se la run va a buon fine, ottiene la possibilità di rivelare una carta in base all’obiettivo scelto per la run. Nel momento in cui l’hacker rivela una carta agenda, guadagna subito i punti vittoria indicati su essa.
(Non mi dilungherei troppo parlando delle meccaniche di gioco perché diventerei veramente prolisso, per cui vi lascio un comodo link dove scaricare la sintesi del complesso regolamento del gioco.
Comunque, a parte l’asimmetria di base, le meccaniche di gioco distano poco tra Magic e Android Netrunner. Per cui, chi ha già nozioni sul primo, troverà semplice assimilare il regolamento del “cuginetto cyberpunk”.)

Un’ultima doverosa parentesi sul genere LCG: teoricamente dovrebbero essere giochi di carte NON collezionabili. Per cui, per giocare dovrebbe bastare la confezione base e, per chi vuole sperimentare dinamiche ampliate o differenti, ci sarebbero delle espansioni contenute per non stravolgere il gioco.
Fin qui tutto ok, se non fosse che i mazzi base di Android Netrunner hanno delle carenze clamorose. Per esempio, per creare un mazzo competitivo della fazione NBM bisognerebbe avere più copie di “SanSan Grid City” o “Astroscript Pilot Program”, oppure un mazzo Criminal necessita di più “Desperado” (da regolamento il limite massimo è di tre carte con lo stesso nome consentite in un mazzo). Da questo, nei vari forum dedicati si legge addirittura di persone che hanno comprato più set base del gioco per avere più copie di queste carte. Pazzia? Dite così perché non avete mai giocato a Magic… Quindi è inevitabile che questa impellente necessità di avere il mazzo costruito esattamente come si vuole, porta alla nascita di siti specializzati che vendono carte singole, facendo perdere tutto il senso della non collezionabilità del gioco.
Il tutto perché questa personalizzazione è concessa. L’ideale sarebbe stato mettere una piccola postilla sul regolamento in cui si vietava la composizione dei mazzi, o meglio limitare il numero di copie della stessa carta mettendo sulla stessa un numerino per indicare appunto il numero di copie massimo consentito (magari mettendolo uguale al numero di copie della carta che trovi nel set base).
Per poter giocare bene ad Android Netrunner non bisogna quindi prescindere dalla costruzione del mazzo. Bisogna conoscere bene la propria fazione e cercare di modificare il mazzo base per cercare di uscire da quelle situazioni ostiche in cui inevitabilmente incapperai usando quella determinata fazione.

Insomma, la sensazione finale che ho avuto è stata quella di giocare a Magic dopo 10 anni usando solo un’espansione che non conoscevo.
Quindi mi sento di consigliare questo gioco solo se avete un gruppo di amici (oppure voi stessi?) ingegneri, patiti di hacking e programmazione, che vi spingono a giocare ad Android Netrunner: socialità prima di tutto.

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