Altre nerdate

Due chiacchiere con: Leo Ortolani (Rat-Man)

Leo Ortolani

Leo Ortolani

Maurizio: Ciao Leo, innanzitutto grazie per aver accettato di fare questa intervista: ti avviso subito che noi di Nerdando.com siamo degli squilibrati da competizione, vediamo il mondo in zeri ed uno e passiamo più tempo dentro i comics ed i videogiochi di quanto non facciamo nella vita reale…
Se sei pronto, partiamo…
Non si può fare a meno di iniziare dalla saga The Walking Rat, che personalmente abbiamo amato e non vediamo l’ora di scoprire come procederà…
Sei un fan di TWD? Fumetto, Serie TV o entrambi? E cosa ne pensi del rapporto tra comic e serial?
Leo:
Sono assolutamente un fan del fumetto E della serie tv. Ho conosciuto prima il fumetto, i primi numeri, disegnati non da Adlard e non mi avevano conquistato. Poi ho iniziato a seguire la serie tv, a cui mi sono affezionato, anche se a volte mi viene da esclamare “succedi qualcosa, ti prego!”, dopo di che ho recuperato la serie a fumetti, con i disegni di Adlard e devo dire che mi ha conquistato in un attimo. Succede qualcosa a ogni pagina, quasi! E i dialoghi sono di quelli che ti stringono alla gola e non ti lasciano andare fino a che non è finito l’albo. Tanto di cappello. Avendo letto il fumetto, ho potuto fare confronti tra fumetto e serial, ma devo dire che, a parte la somiglianza tra le trame principali, ognuno di loro sta maturando il proprio stile, così che teoricamente si potrebbero goderne le storie quasi autonomamente… ma vedo che quando il telefilm si allontana dalle macrotrame del fumetto, stenta a decollare… e vive dei colpi di scena già visti nel fumetto stesso, magari con protagonisti diversi, quindi la contaminazione continua… e ci credo… si parla di zombi!

M: I fumetti hanno da sempre fornito materiale per trasposizioni televisive e cinematografiche e negli ultimi 15 anni forse persino troppo… è un modo di cedere finalmente lo scettro all’arte del fumetto?
L:
Non so… io lo vedo un po’ come un saccheggiare, a volte anche malamente, i tesori editoriali, per fare soldi trasportandoli su altri media, sapendo che noi nerd pagheremo volentieri per vedere i nostri beniamini prendere vita… Se mai il fumetto ha avuto uno scettro o una corona, era una corona di carta.
Io sono per difendere il fumetto dai cialtroni di tv e cinema, rivendicandone la dignità di prodotto.

M: Appare evidente, al di là dell’aspetto parodistico, che Rat-Man sia un modo di vedere il mondo al contrario: quanto è importante, per te, passare dall’altra parte? Ribaltare il punto di vista e sapersi prendere in giro? Far saltare gli schemi? È il modo migliore di rompere gli stereotipi e porsi delle domande?
L:
Più che guardare il mondo al contrario, direi che mi piace guardare il mondo dalla parte di chi non ha potere. Dal basso. Che in basso passano tutte le tubature, le fogne e si depositano i rifiuti. C’è, insomma, la vita senza veli. E quando sei lì devi cercare di inventarti qualcosa per renderla bella. Devi trovare il lato migliore. Devi trovare la risata che ti aiuta ad andare avanti.
Forse non sempre utilizzo questo punto di vista, forse, come dici tu, a volte semplicemente ribalto le situazioni, metto lo zombi a fare il protagonista, per vedere sulla gente l’effetto che fa, direbbe Jannacci. Cambiare il punto di vista, non restare sulle proprie posizioni l’ho sempre trovato un modo interessante per fare nascere domande e situazioni surreali, ottime per raccontare storie particolari.
E alla fine di tutto, in verità, non c’è nemmeno un metodo, per queste cose. Si va a sentimento, percorrendo la strada narrativamente più interessante.

M: Parliamo di Rat-Man, il personaggio: è più un tipo da Twitter, Facebook o Badoo?
L:
Badoo non so nemmeno cosa sia, Twitter fa molto “gente colta”, direi FB. Dove posta però video da ridere e canzoni terrificanti a cui mette “mi piace” lui per primo.

M: Ti piacerebbe vedere Rat-Man protagonista di in un videogioco? Di che tipo? Avventura grafica come per TWD, shooter, storia interattiva, puzzle game?
L:
Eh, non sono un grande conoscitore di videogiochi… se Rat-Man potesse diventare un videogioco, direi che potrebbe essere divertente anche solo vederlo in quelle avventure bidimensionali alla Mario Bros.
Se poi ci si mette dentro un briciolo di demenzialità, vanno bene anche i videogiochi per Commodore 64.

M: Buongiorno siamo la Warner Bros: abbiamo deciso di produrre un film in live action ispirato a Rat-Man… quale attore vorrebbe vedere come protagonista?
L:
Nessuno, fino a che non mi assicurano che il film lo scriverò io e non lo riscriverà nessun altro.
Se me lo assicurano, vediamo… Forse Ben Stiller?

M: Vediamo a Leo: sperando che tu conosca The Big Bang Theory… quanto sei nerd in una scala tra Penny e Sheldon?
L:
Chiedo venia, non ho visto che un paio di puntate di TBBT… Credo che potrei essere l’amico di Sheldon con gli occhiali… quello che sembra un po’ JJ Abrams…

M: Sei un gamer? Qual è il tuo videogioco preferito?
L:
Questa la salto direttamente, come Lara Croft.
OP!

M: Qual è il tuo supereroe preferito dei fumetti/trasposizione cinematografica?
L:
Lo Spider-Man 2 di Sam Raimi.

M: Noi a marzo saremo al Cartoomics, di Milano. Ci sarai? Ci vediamo lì?
L:
Eh, no, non ce la faccio, devo lavorare! 🙁

M: Infine la domanda più difficile: nell’ultima pagina del n.106 fai una battuta geniale sugli utenti dei fumetti. Vado a memoria:
“Puoi provare con le graphic novel, per un pubblico più maturo…”
“Si beh, anche i cretini invecchiano..”
Il fumetto è ancora una cosa per bambini? L’opinione pubblica aprirà mai gli occhi?
L:
Chi lo sa? Forse un giorno lo farà, ma per il momento direi che mi importa poco… qualcuno, anni fa, disse “Approfittatene, che nessuno vi guardi! Approfittatene per fare cose incredibili e osare!”

M: Grazie mille di averci sopportato: possiamo chiedere a Rat-Man di salutare la redazione e i lettori di nerdando.com?
L:
Dai Rat-man, saluta.
R: Chi?
L: I nerd, dai, saluta i nerd.
R: Vita lunga e prospera!
L: Bravo, bella citazione!
R: Tutti conoscono quello con le orecchie a punta di Star Wars!
L: AAAArrrgh!°___°

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